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  Non siete degni dell’Onestà! Uno che restituisce allo Stato 700.000 euro di soldi pubblici viene attaccato e denigrato, definito senza qualità? E quali sarebbero quelli con la qualità? Quel letamaio fascista pieno di indagati e condannati che vogliono fare l’autonomia differenziata? Quelli dei condoni per i criminali e gli evasori, che stanno spostando tutti i soldi dal Sud nelle ricche città del Nord, la palude di corruzione e depravazione che si sta mangiando il Paese con truffe di ogni tipo, appalti truccati, assunzioni di amici e parenti, quelli che si fanno le leggi per non essere processati, che mettono il bavaglio alla stampa, minacciano la libera informazione, denigrano il diritto internazionale, sputano sui più poveri e sugli scioperi dei lavoratori facendo una legge addirittura per obbligare a scrivere i nomi di chi va a protestare? Chi sarebbero quelli con le qualità? Razzisti che odiano il Sud e i più deboli, quelli che in ogni provvedimento attaccano la magistratura,...

 

La Differenza tra Essere Benestante ed Essere Povero

C'è una bella differenza tra essere benestante ed esserlo povero. Il benestante ha quasi sempre una sua casa di proprietà, uno o più stipendi fissi al mese, un tenore di vita medio-alto che, anche se non lo inquadra tra i ricchi, gli permette di avere tutto o quasi tutto quello che una normale società offre. Una vita di lavoro anche duro sicuramente, ma con soddisfazioni, vacanze, sfizi, possibilità di progettare una vecchiaia serena, attività extra-lavorative, un futuro stabile e certo.

Il povero, invece, non ha sicuramente una casa, ha uno stipendio così basso che non riesce talvolta neppure a pagare un affitto. È un grande lavoratore, ma il più delle volte passa per essere un evasore e nullafacente, perché è costretto ad accettare lavori in nero o sottopagati. Una vita intera di insicurezze e instabilità, una vita intera di sacrifici e paure, una vita intera di rinunce e grandi sacrifici, dove ogni giorno potrebbe essere l’ultimo sul lavoro, per iniziare nuovamente tutto da capo in un altro luogo, chissà a quanti km di distanza, con che contratto e con quale stipendio.

Il povero non solo non ha alcuna prospettiva per il futuro, ma non ha neppure nessuna aspettativa per il domani. È stanco, rassegnato a una vita che sembra punirlo e considerarlo una nullità, un sacco della spazzatura da gettare via senza dignità.

Ecco la differenza tra chi è benestante e chi è povero. Una manovra finanziaria che aiuta la categoria benestante e sputa su quella dei poveri non è una manovra finanziaria, ma un atto arrogante di un potere disumano e spietato di matrice neofascista.

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