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Gli Imbecilli Felici
Un gregge di pecore sottomesse. Schiavi moderni, prigionieri volontari. Contenti — o forse rassegnati — a vivere tutta la loro esistenza chiusi tra quattro mura, incatenati a una scrivania o a un macchinario pericoloso.
Nessun diritto. Stipendi inadeguati. Nessuna certezza per il futuro. Solo paura. Paura costante di perdere il lavoro. Minacce continue, urla di padroni arroganti e frustrati.
Vivono in un clima di odio e competizione, pronti a pugnalarsi alle spalle pur di mantenere il proprio misero posto. È questa la normalità? Una società malata, senza anima né compassione, fondata sul capitalismo più brutale. Un sistema che schiaccia i più deboli e premia i più spietati.
Questa non è civiltà. È schiavitù ben vestita. E mentre tutto crolla, loro sorridono. Felici. Imbecilli. Ignari di essere già morti dentro.
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