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  Non siete degni dell’Onestà! Uno che restituisce allo Stato 700.000 euro di soldi pubblici viene attaccato e denigrato, definito senza qualità? E quali sarebbero quelli con la qualità? Quel letamaio fascista pieno di indagati e condannati che vogliono fare l’autonomia differenziata? Quelli dei condoni per i criminali e gli evasori, che stanno spostando tutti i soldi dal Sud nelle ricche città del Nord, la palude di corruzione e depravazione che si sta mangiando il Paese con truffe di ogni tipo, appalti truccati, assunzioni di amici e parenti, quelli che si fanno le leggi per non essere processati, che mettono il bavaglio alla stampa, minacciano la libera informazione, denigrano il diritto internazionale, sputano sui più poveri e sugli scioperi dei lavoratori facendo una legge addirittura per obbligare a scrivere i nomi di chi va a protestare? Chi sarebbero quelli con le qualità? Razzisti che odiano il Sud e i più deboli, quelli che in ogni provvedimento attaccano la magistratura,...

 

Muri, bugie e indifferenza: l’Italia che condanna chi salva vite

Nel Mediterraneo si continua a morire. Bambini, donne, uomini affogano a pochi chilometri dalle nostre coste. Ogni giorno. Nel silenzio. Nell'indifferenza. Nella complicità.

Ma chi viene a salvarli, chi tende la mano, chi prova a salvare vite umane… viene trattato come un criminale. Indagato, bloccato, insultato. Le navi delle ONG restano ferme nei porti, mentre le bare galleggiano in mare aperto.

La propaganda ha vinto sulla verità. Ci hanno convinti che chi scappa dalla guerra, dalla fame, dalle torture… è una minaccia. Che chi salva vite è “un taxi del mare”. Che la solidarietà è un reato. E così si alimenta l’odio. Si coltiva la paura. Si costruisce consenso sulle sofferenze degli ultimi.

L’Italia è diventata un Paese dove il razzismo viene normalizzato, dove si applaudono i respingimenti, dove si legittima la violenza, dove si chiudono i porti ma si aprono le braccia a chi porta soldi, potere, voti.

Ma un Paese che criminalizza la pietà ha perso l’anima. Chi lascia morire un essere umano per calcolo politico ha già rinunciato a essere umano. Non è immigrazione, è umanità. E noi, oggi, dobbiamo decidere: da che parte vogliamo stare? Dalla parte della vita o della morte?



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