Immagine
  Non siete degni dell’Onestà! Uno che restituisce allo Stato 700.000 euro di soldi pubblici viene attaccato e denigrato, definito senza qualità? E quali sarebbero quelli con la qualità? Quel letamaio fascista pieno di indagati e condannati che vogliono fare l’autonomia differenziata? Quelli dei condoni per i criminali e gli evasori, che stanno spostando tutti i soldi dal Sud nelle ricche città del Nord, la palude di corruzione e depravazione che si sta mangiando il Paese con truffe di ogni tipo, appalti truccati, assunzioni di amici e parenti, quelli che si fanno le leggi per non essere processati, che mettono il bavaglio alla stampa, minacciano la libera informazione, denigrano il diritto internazionale, sputano sui più poveri e sugli scioperi dei lavoratori facendo una legge addirittura per obbligare a scrivere i nomi di chi va a protestare? Chi sarebbero quelli con le qualità? Razzisti che odiano il Sud e i più deboli, quelli che in ogni provvedimento attaccano la magistratura,...

 

Il nuovo volto dell’oppressione: cravatta, decreti e indifferenza

Una volta l’oppressione aveva uniformi, manganelli e dittature. Oggi ha giacca, cravatta, un microfono in mano e decreti in tasca.

Si fa chiamare “meritocrazia”, ma punisce chi non può competere. Si nasconde dietro parole come “efficienza” e “riforme”, ma distrugge ogni rete di protezione sociale. Taglia i fondi alla disabilità, ignora i senzatetto, umilia i poveri, cancella il futuro dei giovani.

La nuova tirannia è fatta di freddi numeri, algoritmi, conferenze stampa sorridenti. Ti dicono che “non ci sono i soldi”, ma intanto finanziano opere inutili, missioni militari, propaganda di regime e stipendi stellari per i soliti noti.

Chi si ammala viene lasciato solo. Chi perde il lavoro viene accusato di “non voler fare niente”. Chi chiede aiuto viene trattato come un parassita.

È una violenza più subdola, ma non meno feroce. Una violenza che non si vede nel sangue, ma nelle lacrime nascoste, nelle medicine negate, negli sfratti eseguiti, nella solitudine delle famiglie spezzate.

Tutto questo avviene in silenzio. Perché fa comodo. Perché chi parla, disturba. Ma disturbare è un dovere. Restare in silenzio, oggi, è scegliere da che parte stare. E chi sta con i carnefici, anche se in giacca e cravatta, resta complice.



Commenti

Post popolari in questo blog